L’ azione mirata del Centro Europeo per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie (ECDC) è una priorità per contrastare il diffondersi del COVID 2019.
Il contenuto di questo articolo riproduce in italiano la comunicazione fatta in inglese dall’ ECDC –Agenzia dell’ Unione Europea– sul proprio sito istituzionale, in data 12 marzo 2020.
Si tratta del 6° aggiornamento emesso in ordine di tempo dal Centro Europeo per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie, al fine di informare istituzioni e comunità sull’ evolversi della pandemia.
Rapida valutazione dei rischi: Pandemia di una nuova malattia di coronavirus 2019 (COVID-19): aumento della trasmissione nell’UE / SEE e nel Regno Unito
Il 31 dicembre 2019, un gruppo di casi di polmonite di eziologia sconosciuta è stato segnalato a Wuhan, nella provincia di Hubei, in Cina.
Il 9 gennaio 2020, China CDC ha riportato un nuovo coronavirus come agente causa di questo focolaio, che è dal punto di vista filogenetico nel clade SARS-CoV.
La malattia associata al virus è indicata come una nuova malattia coronavirus del 2019 (COVID-19).
Sintesi
Dall’11 marzo 2020, 118 598 casi di COVID-19 sono stati segnalati in tutto il mondo da oltre 100 paesi.
Dalla fine di febbraio, la maggior parte dei casi segnalati proviene dall’esterno della Cina, una maggioranza crescente di questi casi viene segnalata da paesi UE /SEE (Spazio Economico Europeo) e dal Regno Unito.
Il direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità l’11 marzo 2020 ha dichiarato il COVID-19 una pandemia mondiale.
Tutti i paesi UE / SEE e il Regno Unito sono interessati, con un totale di 17 413 casi all’11 marzo. I casi di decesso segnalati da paesi UE / SEE e dal Regno Unito sono 711.
L’Italia rappresenta il 58% dei casi (n = 10 149) e l’88% dei decessi (n = 631). L’attuale ritmo di incremento dei casi nell’UE / SEE e nel Regno Unito rispecchia le tendenze che sono state osservate in Cina a gennaio-inizio febbraio e le tendenze osservate in Italia a metà febbraio.
Necessità di un’azione mirata immediata
Nella situazione attuale in cui il COVID-19 si sta rapidamente diffondendo in tutto il mondo e il numero di casi in Europa sta aumentando con ritmo crescente nelle diverse aree colpite, è necessaria un’azione mirata immediata.
La velocità con cui il COVID-19 può causare epidemie invalidanti a livello nazionale una volta che viene stabilita la trasmissione all’interno della comunità, indica che in poche settimane o addirittura giorni, è probabile che situazioni simili a quelle osservate in Cina e in Italia possano verificarsi in altri Paesi dell UE / SEE o del Regno Unito.
Non ci sono vaccini disponibili e ci sono poche prove sull’efficacia di potenziali terapie. Inoltre, si presume che contro il nuovo corona virus non esista un’immunità preesistente nella popolazione e che tutti possano essere sensibili alla malattia.
Le manifestazioni cliniche del COVID-19 possono essere asintomatiche o possono provocare una grave polmonite; quest’ultima grave condizione della malattia può portare alla morte.
Mentre la maggior parte dei casi (80%) sono infezioni respiratorie e polmoniti più lievi, le gravi condizioni della malattia e la morte sono più comuni tra anziani che presentano altre patologie croniche, la maggior parte dei casi con malattia grave e dei decessi è rappresentata da questi gruppi a rischio.
Valutazione dei rischi
Il rischio di malattia grave associata all’infezione COVID-19 per le popolazioni dell’UE / SEE e del Regno Unito è attualmente considerato moderato per la popolazione in generale e alto per gli anziani e gli individui con condizioni croniche di base, in base alla probabilità di trasmissione della comunità e all’impatto della malattia.
Nelle prossime settimane il rischio di oltrepassare la potenzialità del sistema sanitario nell’UE / SEE e nel Regno Unito è considerato elevato.
L’impatto e la valutazione dei rischi riguardo la capacità del sistema sanitario può essere mediata dall’applicazione di efficaci misure di prevenzione e controllo dell’infezione e dall’aumento delle capacità delle misure.
Il rischio di trasmissione del COVID-19 è considerato elevato nelle strutture sanitarie e sociali con un ampio numero di persone vulnerabili.
L’impatto della trasmissione nelle strutture sanitarie sanitarie e sociali può essere mediato dall’applicazione di efficaci misure di prevenzione e controllo delle infezioni e dalla capacità di risposta del sistema sanitario.
L’UE / SEE e il Regno Unito si stanno rapidamente muovendo verso l’eventualità di un aumento di trasmissione del COVID-19 tra le persone.
La situazione si sta evolvendo molto rapidamente ed è essenziale un approccio rapido, attivo e globale al fine di ritardare la trasmissione, mentre contenere la trasmissione ai contagi locali non si può considerare fattibile.
È necessario un rapido passaggio dall’ approccio di contenimento all’ approccio di mitigazione, poiché il rapido aumento dei casi, previsto nei prossimi giorni o tra poche settimane, potrebbe non fornire ai centri decisionali e agli ospedali il tempo sufficiente per realizzare, accettare e adattare la loro risposta, se non applicata prima del tempo.
Le misure prese in questa fase dovrebbero in definitiva mirare a proteggere dalla grave malattia e da esiti fatali i gruppi di popolazione più vulnerabili riducendo la trasmissione e rafforzando i sistemi sanitari.
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