Turismo

L’isola di Alicudi in Sicilia nell’articolo del New York Times

“Quest’isola vuole recintare le sue capre selvatiche ma catturarle non sarà facile”. Nell’articolo il New York Times fa il punto della situazione sull’isola di Alicudi in Sicilia riguardo la gestione dei ruminanti, prima dell’inizio dell’estate e dell’arrivo dei turisti.

Il piano del Comune di Lipari di cui fa parte Alicudi è quello di radunare le capre in un recinto vicino il porto per poi trasferirle sulla terraferma verso la Sicilia. Le capre potrebbero essere adottate dopo un periodo di quarantena, ma l’amministrazione ha anche un piano B che sarebbe più cruento.

Lorenzo Croce, presidente dell’Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente-AIDAA è impegnato per scongiurare il piano B che comporterebbe il crudele abbattimento delle capre di Alicudi.

Nella più piccola isola dell’arcipelago delle Isole Eolie le capre selvatiche superano di gran lunga gli abitanti che vivono ad Alicudi in modo permanente (circa un centinaio). Il rapporto di 6 capre per ogni abitante sta creando seri problemi di convivenza con la popolazione residente.

Le capre non si limitano più a gironzolare lungo le scogliere rocciose dell’isola ma si concedono passeggiate fino al centro abitato, per farsi immortalare in insoliti scatti dai turisti che arrivano sull’isola.

Secondo il New York Times la missione dell’amministrazione di Lipari è quella di liberare l’isola dal numero spropositato di capre che secondo un consigliere comunale non sono come le caprette di Heidi, ma vivono allo stato selvaggio.

Pertanto il Comune di Lipari ha deciso di radunare le capre selvatiche di Alicudi in una recinzione per poi trasportarle sulla terraferma, inoltre ha emanato con avviso pubblico il piano esecutivo dell’attività di controllo della capra domestica nell’isola.

Secondo l’amministrazione di Lipari le capre selvatiche potrebbero mettere a rischio la biodiversità dell’isola.

Intanto un esperto del centro di ricerca internazionale ICARDAA ha avvertito che la cattura delle capre di sesso maschile potrebbe essere rischiosa per le persone che dovrebbero effettuare la cattura. E’ una sfida in salita per il Comune di Lipari catturare le capre selvatiche su un’isola come Alicudi.  

Nel 2008 un membro del consiglio comunale di Lipari, aveva lanciato l’allarme quando il numero delle capre era ancora sostenibile. Il Sig. Lo Cascio, guida naturalistica esperta aveva fatto presente alle istituzioni che fosse necessario un piano di contenimento. 

L’articolo del New York Times continua lasciando spazio a chi la pensa diversamente riguardo il progetto dell’amministrazione.

Se il piano di recintare le capre dovesse fallire entrerebbe in gioco il piano B che il presidente di AIDAA vuole a tutti i costi scongiurare, poiché comporterebbe il crudele abbattimento delle capre di Alicudi.

“Si potevano trovare soluzioni meno crudeli, piuttosto che sradicare le capre dal loro territorio” ha detto Lorenzo Croce. AIDAA intanto ha fatto una denuncia per fermare la cessione delle capre.

AIDAA aveva suggerito di portare le capre in un santuario che accoglie gli animali salvati dal macello. “Hanno il diritto di morire in tranquillità fino alla fine della loro vita naturale” ha detto Lorenzo Croce ma la proposta è stata respinta.

Cetty Tripoli dall’ articolo del New York Times del 27 Maggio 2024

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